Cosa riproduce l’Arte se non la parte di un tutto, di un insieme che è incommensurabile?
Cosa ci restituisce l’artista se non la rifrazione di un bagliore eterno, inafferabile?
È così e Silvia Rastelli lo sa, e sa che quel fotone di eternità è racchiuso nel volto di ogni uomo.
Il volto sovrasta il corpo, astratto, inesistente, a stento immaginabile.
Gli occhi dominano, parlano. Negli occhi è custodita la verità, la sofferenza, un’ipotesi
di speranza.
Fronte, occhi, naso, labbra, lobi sono la mappa genetica di un’intera esistenza.
Un vivere a termine, con la sua sconosciuta data di scadenza, che impresso sulla tavola viaggia alla stessa velocità di quel fotone, verso
l’umana immortalità che solo l’Arte può donare.
[Bartolomeo Smaldone]